Una storia scontata, quasi tenera nella sua banalità.
Lei che è l’amante saltuaria – molto saltuaria – di lui che è solidamente sposato. Lei che si innamora, lui che oscilla tra il cercarla e il respingerla a causa di cattolici sensi di colpa.
Lei che mille volte si convince che è ora di finirla e gli scrive frasi in cui, tra il patetico e il paranoico, dà il suo addio. Lei che dopo massimo quindi giorni torna sui suoi passi e tutto inizia di nuovo uguale. Lui che oramai ha capito il refrain e non si prende neanche più la briga di risponderle: la lascia litigare con se stessa e aspetta.
Lui che non la cerca quasi mai. Lui che le ha detto chiaro dall’inizio che non vuole una storia. Che ama la moglie. Che non la lascerà mai. Lei che ha finto di accettare quelle regole del gioco ma solo perché non farlo significava smettere del tutto di giocare.
Lei che crede che, se persiste, alla fine lui si innamorerà. Lei che pensa che in realtà lui sia già un po’ innamorato, ma non lo voglia ammettere perché sarebbe destabilizzante.
Lei che si aggrappa a un “ti voglio bene” come a un boccaglio per prendere l’aria quando si va sott’acqua. Lui che continua a giocare, a farle intendere a parole che potrebbe esserci qualcosa di più per poi negarlo con i fatti.
Lei che non ce la fa più, ormai. E’ stanca, logorata, atrofizzata nei sentimenti che deve comprimere e non può esprimere perché teme che lui scappi. Per sempre. Lui che ignora lo strazio di lei e vive sereno.
Lei che prova a non farsi sentire per un po’, e intanto cerca di mettere insieme qualche frammento di sé e immaginare un futuro senza lui. Lui che in realtà non c’è mai stato, nel futuro di lei.
Lei che un giorno si sveglia e il primo pensiero non è per lui. Lei che ritrova un sorriso leggero sul viso. Lei che riconosce i colori delle cose, dopo tanto tempo.
Lui che decide di chiamarla. Di nuovo. Come se niente fosse. Lei che sente suonare il telefono e che ha un vuoto dentro quando legge il nome di lui. Lei che non vuole rispondere. Lei che sta ricominciando a vivere.
Lui che insiste, richiama. Lei che alla fine schiaccia “ok”. E, mentre ascolta lui che le parla, si dimentica di tutto. Lei che viene invasa da una distruttiva euforia, ha le guance calde e il battito veloce. Lei che non riesce a scegliere di volersi bene.