E anche quest’estate andremo in vacanza a Cesenatico, come gli ultimi quindici anni.

Da quando mi sono fidanzata con Luca non abbiamo mai cambiato meta: all’inizio era comodo perché sua madre aveva un bilocale in affitto lì da anni in una palazzina con altri appartamenti per turisti, conosceva il locatore, il prezzo era buono e noi avevamo pochi soldi da spendere. E poi Rimini e Riccione erano a un tiro di schioppo.

Gli anni successivi, per pigrizia e abitudine, ogni volta che si presentava il periodo di scegliere le vacanze estive finivamo con il prenotare l’appartamento di Cesenatico. Sempre lo stesso, sempre vicino a quello di mia suocera e mia cognata.

E quest’anno non è andata diversamente.

Che dire? Ci troviamo bene: ormai anche noi conosciamo da tempo Santino, il padrone di casa, e lo consideriamo della famiglia. E’ un bravo signore, ben oltre i settant’anni, che ha un unico figlio a cui però non lascia gestire niente. Né lo stabilimento in spiaggia né gli appartamenti. Io credo che dovrebbe mollare un po’ la presa, altrimenti quando morirà sarà un disastro. Il figlio dice che gli sta bene così, però dice anche

“quando mio padre se ne andrà, mi sa che venderò tutto e vivrò a Cuba”

L’appartamento che affittiamo è davvero carino: certo, un po’ vecchio, con gli infissi che sarebbero da rifare – e non solo quelli – ma Santino accampa ogni anno una scusa diversa. Non ha i soldi, il falegname è pieno di lavoro… insomma, non ha mai fatto un ammodernamento. Pazienza.

Almeno siamo vicinissimi al mare: attraversi la strada e sei in spiaggia. Nello stabilimento c’è un’area giochi dove mia figlia Martina passa le sue giornate – quando non è in acqua. Oddio, anche l’altalena, lo scivolo e magari il tavolo da ping pong andrebbero cambiati, avranno vent’anni! Ho provato a dirglielo, a Santino, ma mica ci sente da quell’orecchio.

Ad ogni modo, domani si parte. Sto finendo le valigie: non so come mai ma sono sempre il doppio di quello che preventivavo prima di iniziarle, e so già che Luca brontolerà

“ma ti devi sempre portar dietro la casa?”

Mi sembra di sentirlo. In effetti ha anche un po’ di ragione, però ho messo via solo cose necessarie. Per Martina, soprattutto. Con una bimba piccola devi sempre pensare a mille evenienze; Luca non capisce. Che ne sa lui di quante cose servono? Non si prepara neanche la sua, di valigia, figurati quella di nostra figlia.

Partenza come sempre alle 4 di notte per evitare il traffico, soprattutto vicino a Bologna; arrivo previsto in tempo per fare la prima colazione al mare. Poi dovrò passare la giornata a disfare i bagagli, a pulire, a controllare di non aver dimenticato nulla, mentre Luca porterà Martina in spiaggia a giocare. Probabilmente dopo un’ora torneranno, lei in lacrime e lui arrabbiato perché hanno litigato. È incredibile, ma Luca è capace di mettersi allo stesso livello di una bimba di quattro anni e litigarci come farebbe un coetaneo. Così dovrò lasciare quello che stavo facendo e mettermi a consolare Martina e pure cercare di far passare la luna a Luca.

Per fortuna ci sono i nostri amici! Ci conosciamo da anni, siamo cresciuti insieme e ora abbiamo quasi tutti figli. Quando usciamo insieme siamo piuttosto rumorosi, ma frequentiamo sempre gli stessi posti e lo sanno che facciamo confusione.

Certo che anche tra gli amici possono capitare degli screzi, come quando Paolo ha scoperto che Lucia lo tradiva con Enea… che situazione imbarazzante! Io e Luca siamo amici di tutti e tre e non sapevamo bene come comportarci. Ora Lucia ha lasciato anche Enea e sta con un altro, non la vediamo più. Enea e Paolo, dopo un periodo un po’ così, sono tornati come prima.

Sarà il caso che mi sbrighi a finire i bagagli, altrimenti non partiamo più.

 

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